lunedì 8 dicembre 2014

MADE IN BONELLI - 4a PARTE - I VIDEOGIOCHI BONELLIANI: DALLA SYSTEM ALLA SIMULMONDO... E ALTRO ANCORA!

Il 1947, per gli appassionati di fumetti Bonelli, è l'anno precedente alla nascita del personaggio ancora oggi più famoso della casa editrice milanese, Tex Willer. Per gli appassionati di passatempi al computer il 1947 rappresenta un momento altrettanto fondamentale, con la nascita del primo gioco elettronico: il Cathode-ray tube amusent device. Il sistema utilizzava 8 valvole termoelettroniche e non era visibile su un normale schermo ma su un radar. Raffigurava infatti la simulazione di un lancio di missili che dovevano centrare determinati bersagli. I creatori furono Thomas T. Goldsmith jr. e Esle Ray Mann. Secondo alcuni chiamarlovideogame è forse eccessivo e associano la nascita di questa parola al 1952, quando. all'università di Cambrige, Alexander S. Douglas realizza un gioco chiamato Noughts and Crosses ("zeri e croci") o più semplicemente OXO - con un'uscita grafica su un tubo a raggi catodici.

OXO, 1952

Il gioco consisteva nello sfidare uno dei primi calcolatori elettronici digitali della storia alla versione elettronica del gioco del Tris, ma non divenne mai realmente popolare, in quanto era utilizzabile solo sugli apparecchi EDSAC (Electronic Delay Storage Automatic Calculator) in dotazione in quella università. 
EDSAC

Dobbiamo aspettare gli anni Sessanta, quando, presso il MIT (Massachusetts Istitute of Technology) lo studente Steve Russel assieme ad alcuni suoi compagni sviluppa Spacewar! per il computer DEC (Digital Equipment Corporation) PDP-1. Il gioco - che ritraeva la simulazione di due astronavi che potevano distruggere il nemico attraverso il lancio di un missile o facendolo cadere in un buco nero centrale - ebbe grande successo e convinse molti scienziati a sviluppare idee per questo nuovo tipo di intrattenimento.
Uno dei primi giochi elettronici domestici

Questi studi portarono nel 1967 alla realizzazione del primo videogioco utilizzabile su un comune televisore, a opera dell'ingegnere tedesco Ralf H. Baer e del tecnico elettronico Bill Harrison: il Bucket Filling Game. Il gioco consisteva nello svuotare metà dello schermo blu utilizzando un solo tasto. Tempo dopo gli stessi autori realizzarono la cosiddetta Brown Box, prototipo del Magnavox Odyssey, ovvero la prima console per videogiochi casalinga.

Magnavox Odissey
Si trattava di una macchina analogica, priva di audio, ma con la possibilità di inserire la prima periferica esterna, un fucile chiamato Light Gun, utilizzabile per esempio nel gioco riguardante il tiro al bersaglio. Laconsole non ebbe molto successo - sia per il prezzo elevato, sia per il fatto che era utilizzabile solo su televisori Magnavox. Ralf H. Baer è stato comunque il primo a sviluppare il concetto di un giocatore, un gioco, un televisore, e una scatola a essa collegata in cui inserire i videogiochi.
Pong, uno dei primi arcade game elettronici


Nel 1972 Nolan Bushnell il fondatore di una azienda destinata a lasciare il segno nei videogiochi - ovvero l’Atari. Bushnell chiese ad Allan Alcorn di realizzare Pong, un simulatore di ping pong in bianco e nero. La grafica era essenziale - con due barrette controllate da due giocatori (o dal computer) e una pallina. Pongdella Atari fu un videogioco a gettoni (coin-op), destinato inizialmente ai luoghi pubblici e non alle quattro mura domestiche, nato con l'obbiettivo di sostituire i vecchi flipper. Pong, attraverso la diffusione in luoghi pubblici, riuscì a raggiungere anche chi non conosceva l'esistenza dei videogiochi. Fu nel 1976 che Atari (grazie anche alla collaborazione di Activision) cominciò a commercializzare la sua versione della console casalinga, che in poco tempo superò l'Odyssey della Sanders/Magnavox. In poco tempo il videogioco si affermò sempre di più - diventando un fenomeno culturale di massa negli anni '80, con le varie consoleCommodore, Sinclair ZX Spectrum, Amiga, etc.

Studio per il logo Atari


La rubrica interna di MM n. 152 dove Castelli parla del videogioco Martin Mystère and the secret of the Birdman, che girava su ZX Spectrum (1986)


Nella seconda metà degli anni Ottanta anche gli eroi di casa Bonelli (all'epoca Daim Press) provarono ad affermarsi come videogame. Nel Martin Mystere Mystery Mart apparso su Martin Mystere n. 152 (novembre 1994), Alfredo Castelli scriveva: Forse non lo sapete, ma il Detective dell'Impossibile è stato il primo personaggio italiano di fumetti ad essere protagonista di un videogioco. Il gioco non uscì tuttavia in dischetto: erano tempi pionieristici (1986), e chi voleva vivere un Adventure insieme al suo eroe preferito doveva pazientemente ricopiare un lunghissimo "listato" (la serie di istruzioni grazie alle quali il calcolatore può elaborare un programma) per Zx Spectrum dalla rivista Personal Computer.



Zagor n. 151, febbraio 1978. Disegno di Ferri.

L'anno seguente la System editoriale sviluppò un gioco per il Commodore 64 con protagonista Zagor. Il videogioco era ispirato all'albo La Fortezza di Smirnoff (1978) ed era allegato al numero 53 della rivista Commodore 64 Club - insieme a un libretto di istruzioni di dodici pagine con copertina di Gallieno Ferri.


Schermate introduttive del videogame di Zagor creato nel 1987 da Marco Corazza

Nel 1988 la System tentò di ripetere il successo, pubblicando un videogioco ispirato a una delle prime avventure di Dylan Dog, Le notti della luna piena (1986), come allegato alla rivista Commodore 64 Club (serie Dylan Dog n. 1).

Dylan Dog n. 3, dicembre 1986. Disegno di Villa.




Schermate per il videogioco di Dyaln Dog del 1988
Il gioco sfruttava una struttura a 3 finestre: in una c'erano le vignette tratte dall'albo della serie regolare, in un'altra il racconto della storia in corso e nella terza le scelte del giocatore con i possibili bivi.
Curiosamente, qualche anno prima, sul Topolino n. 1565 del 24 novembre 1985, iniziò un ciclo di storie a bivi creato dallo scomparso sceneggiatore Bruno Concina, che però dichiarò di essersi ispirato a una serie di racconti francesi degli anni '30 con il finale multiplo e non ai videogiochi dell'epoca.

Topolino n. 1565, novembre 1985

Nel 1992 la Simulmondo Interactive - fondata da Francesco Carlà e Ivan Venturi - stringe un accordo con la Sergio Bonelli Editore per creare una versione digitalizzata dei personaggi a fumetti dell'editore milanese.


Il primo a uscire nei negozi - in formato Commodore 64, Amiga e PC MS-DOS - è Dylan Dog con Gli Uccisori,game ispirato al quinto albo della serie regolare. Il gioco ottiene un buon riscontro di pubblico, anche grazie all'albetto contenuto nella scatola con una storia inedita di otto pagine, scritta da Sclavi e disegnata da Montanari & Grassani.

Dylan Dog n. 5, febbraio 1987. Disegno di Villa

L'edizione... elettronica di Dylan Dog della Simulmondo
Dopo il secondo titolo, Attraverso lo Specchio (Amiga, PC), la Simulmondo decide di sbarcare in edicola con ben 17 uscite dylaniane: La Regina delle Tenebre, Ritorno al crepuscolo, Storia di Nessuno, Ombre, La mummia, Maelstrom, Gente che scompare, La clessidra di pietra, Il male, I vampiri, Il marchio rosso, Il lungo addio, I killers venuti dal buio, Il bosco degli assassini, Inferni, Fantasmi e Il Cimitero dimenticato - nella serie denominata "L'Indagatore Interattivo".

L'Indagatore Interattivo n. 6 (Maelstrom)

Nello stesso periodo la Simulmondo lanciò anche il videogioco di Tex, intitolato Piombo caldo (a cui seguirono 13 avventure mensili in edicola), strutturato come quello di Dylan Dog.



Schermate di Piombo Caldo.
La Genias di Bologna realizzò, sempre nel 1992, il videogioco Nathan Never - The Arcade Game per Amiga e Pc, allegandovi un albo spillato con una storia inedita di 16 pagine, Guerra alla Yakuza, scritta da Medda, Serra, Vigna & Genovesi per i disegni di Roberto De Angelis.

Il videogame di Nathan Never
Nel 1997 esce il CD ROM Martin Mystère presenta i segreti del Po, che - come è ben specificato sul sitoCecweb - costituisce il primo approccio multimediale (a carattere non esclusivamente ludico) di un character bonelliano.

Il CD ROM multimediale di Martin Mystère, ispirato alla saga "parallela" dei Misteri del Po.

Nel 1999 Rizzoli New Media - in collaborazione con il Corriere della Sera - presenta in edicola Dylan Dog: Horror Luna Park, un'avventura grafica per PC sviluppata partendo da una storia inedita del creatore del personaggio, Tiziano Sclavi.

Il CD ROM della Rizzoli con Dylan Dog


Nel 2005 Artematica mise in commercio il gioco di Martin Mystere per Pc operazione Dorian Gray ispirato alla storia pubblicata sui numeri 62,63 e 64 della serie regolare, con allegato un albo a fumetti.
Il videogame di Martin Mystère
Martin Mystère n. 63, giugno 1987. Disegno di Alessandrini
Una schermata di Operazione Dorian Gray.
Inoltre Martin Mystère - nella versione "giovanilistica" a cartoni animati - è protagonista anche di un gioco per Nintendo DS, creato dalla Ubisoft nel 2008.
Il videogame di Martin Mystère (cartoon) per la Nintendo.
Un paio di anni dopo, nel 2010, Artematica presentò anche il videogioco ispirato al personaggio creato da Giancarlo Berardi, Julia Kendall.

Julia per Pc su DVD ROM.

Per finire segnaliamo che altri personaggi a fumetti, non bonelliani, sono arrivati nel mondo digitale.
Simulmondo ci provò con Diabolik, protagonista di dodici uscite, e SpiderMan, che ebbe tre uscite in edicola; entrambi furono realizzati per Amiga e Pc Dos,

Diabolik della Simulmondo

L'Uomo Ragno della Simulmondo (con grafica in stile Star Comics)

Ubisoft ha lanciato nel 1990 il gioco Ranx per Pc Amiga e Atari, ispirato al personaggio Ranxerox creato da Stefano Tamburini e Tanino Liberatoren su Cannibale/Frigidaire. Nel 2002 - per Playstation 2 e Gamecube - fu presentato Chi è Pk?, ovvero la versione fantascientifica dell'alter-ego supereroistico di Paperino.

Schermata da Ranx della Ubisoft
Il PK per la Playstation


Ideasoftware lanciò nel 1992 tre videogiochi ispirati ai personaggi di Silver e Bonvi per Amiga e Commodore 64. Lupo Alberto - The videogame, Cattivik - The videogame e Strurmtruppen- The videogame; un altro personaggio di Bonvi, Nick Carter è stato il protagonista di un videogioco realizzato da G&T multimedia.

Schermata di Lupo Alberto - The videogame
Il videogame ispirato alla sensuale eroina di Paolo Eleuteri Serpieri

Infine, Artematica nel 2001 ha lanciato il videogioco di Druuna: morbus gravis, con protagonista l'eroina creata da Paolo Eleuteri Serpieri; nel 2007 abbiamo visto Diabolik: the Original Sin, per PC, PS2, PSP e Nintendo DS...
Chi sarà il prossimo? Come diceva una famosa canzone, lo scopriremo solo vivendo!


Filippo Pieri 
(fine 4a parte)

venerdì 7 novembre 2014

CARTAIGIENICAWEB #109 ONLINE


Dopo sette anni di silenzio, Cartaigienicaweb torna con il numero 109.
Cartaigienicaweb numero centonove: 58 pagine di fumetti e idee!
Scaricabile da qui completamente gratuito: http://www.cartaigienicaweb.it/
con I sogni dei Bonelliani di Ferretti & Pieri
 
Ioltre in questo numero:
Copertina di Marco Stefanni, Il DIDIETRO della copertina di Bise, EPIC FAIL di Cryx, PENSIERACCI E PENSIERINI di Ignant, “IL DECALOGO DEL PERFETTO AVVENTURIERO” di Luca Barbieri, SATIRIX di Darix, INTRIPPATI di PierKaput, VITA di Rouge, IL GIARDINO FILOSOFICO di Spina, VIGNETTAZZE di Marc’Arioli, GAVASHOW di Gava, PULCI di Cardinali, GUGULANDIA di Hernan H., “La tragica vicenda terrena...” di Gregnapola, GIALLO di Zazza, MOMENTI TOPICI di Agata Matteucci, VIGNETTOPOLI di Nicola Mulé, BRODERIE di Rosanna Pasoero, I SOGNI DEI BONELLIANI di Filippo Pieri, CHENNERVI UNO di Faz, DIARIO DI FULVIO di Emanuele Upini, IMIM Animation & Movie di Upini, SCACCHI MATTI di Massimo Ciotoli, REX TWITTER di Pieri & Kant, MORGAN IL PIRATA di Espen, ROBOSCUOLA di Marco Garaffo, VIGNETTOPOLI di Nicola Mulé, FLORA CAUSTICA di Massy, DITTA MATTIOLI GOVY di Emiliano Mattioli e con il prezioso contributo di Kotrha, Gava, Darix, Matteucci

 

domenica 19 ottobre 2014

"MEGLIO L'ERGASTOLO": PROVE E MODEL SHEET

Presentiamo in anteprima gli studi preparatori e model shett della nuova serie di Pieri & Piccinini  "Meglio l'ergastolo", dedicata  al passare del tempo e al mutare dei sentimenti nella vita di coppia. Segue la prima tavola del fumetto.










sabato 11 ottobre 2014

MADE IN BONELLI - 3a PARTE - DALL'AUDACE A TEX & ZAGOR: LE FIGURINE, IL "TRASTORIELLO", I "CALCARIELLI" E... ALTRO ANCORA!


Célo... manca! Célo, célo... manca, manca! Quella che avete appena letto potrebbe sembrare una frase senza senso, e anche scorretta grammaticalmente (ce l'ho, mi manca... è la dizione più giusta), ma non lo è se avete qualche anno sulle spalle e non siete cresciuti solo a... "pane & playstation"!

"Antichi" scambi di figurine sul marciapiede, in un'era ancora ingenua e pre-elettronica

La frase iniziale è (o era) usata dai bambini che cercano di completare un album,riferendosi alle figurine di cui sono in possesso e a quelle che invece mancano per finire la raccolta tematica.
Le figurine sono "piccole carte" che riproducono un'immagine (che può essere di una persona, di un animale, di un luogo, etc, reali o immaginari) accompagnata da una breve didascalia. Un tempo erano da incollare sulgli album mediante Coccoina, poi vennero quelle adesive, e a volte plastificate; ora spesso le figurine sono da "infilare" in apposite "taschine" di fogli in plastica trasparente inserite in album ad anelli.

Un'era innocente: bambino che attacca una figurina fustellata nel suo album (dal Museo Virtuale della Figurina)

Nella seconda metà del 1800, con l'avvento dei primi supermercati, si sviluppò l'idea di farsi pubblicità e fidelizzare il cliente creando qualcosa che avrebbe potuto completare solo frequentando regolarmente quel determinato negozio. Ecco quindi che - successivamente alla prima figurina dei supermercati Bon Marché del 1866 - ne seguiranno molte altre, come quelle contenute nei pacchetti di sigarette, inizialmente inserite solo per rinforzarne il dorso e poi divenute un vero e proprio oggetto da collezione. Questo tipo di figurine viene detto trade card perché la vendita è abbinata a un prodotto; quando invece la figurina è venduta come oggetto a se stante è chiamata trading card.




In Italia, a Modena, su iniziativa di Giuseppe Panini - titolare dell'omonima ditta di figurine insieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto - nacque nel 1961 il Museo della Figurina, raccolta che trent'anni dopo verrà donata alla città. Attraverso le figurine è possibile compiere un viaggio lungo i cambiamenti della società e del costume, passando, per esempio, dalle figurine propagandistiche del periodo Fascista, a quelle educative, come La Storia del Risorgimento Italiano (Edizioni Imperia) o Razze Umane (Edizioni Lampo Milano). 






Ci sono poi le figurine celebrative, come quelle per il Centenario dell'Unita' d'Italia (Casa Editrice B.E.A., ovvero Buste Ed Affini), fino a quelle degli eroi della Tivù dei Ragazzi, come Rin Tin Tin (Edizioni Lampo Milano). La Tivù dei Ragazzi (o, più precisamente, "per" i ragazzi) stava a indicare in Italia quella fascia di programmazione televisiva pomeridiana dove venivano trasmessi programmi per giovani; nato sul Programma Nazionale (il "primo canale", l'attuale Raiuno), tale "contenitore" era annunciato da un motivetto musicale semplice e allegro, riconducibile al classicismo viennese.



Tra i primi personaggi a fumetti a essere protagonisti di figurine in Italia c'è sicuramente Topolino, con la ditta Pernigotti, a cui faranno seguito tanti altri album come, per esempio, quello delle Edizioni Astra con il concorso a premi indetto il 10 Maggio 1951.





Qui ci vogliamo soffermare sopratutto sulle figurine legate ai personaggi a fumetti della casa editrice Bonelli - non prima però di aver ricordato che un grosso impulso allo sviluppo delle figurine fu dato nella seconda metà dell'Ottocento dalla Liebig, produttrice del famoso estratto di carne, la cui invenzione apportò un miglioramento nell'alimentazione dell'epoca.
Ma torniamo alla Bonelli. Già nei primi anni '50, con le edizioni Audace, la casa milanese si era lanciata sul mercato delle figurine con quattro album, mettendo in campo due autori di grandissima caratura: Aurelio "Galep" Galleppini - con Pinocchio e I Viaggi di Gulliver - affiancato a Dino Battaglia - con Peter Pan eL'Isola del Tesoro. Agli album era allegato anche un volumetto con la storia (vignette senza fumetti con brevi didascalie), su testi dell'immortale GL. Di seguito le copertine del meraviglioso poker di raccolte.










Alla fine degli anni Settanta, ed esattamente nel 1979, uscì l'album di figurine di Tex, con copertina del creatore grafico del personaggio Galep (al secolo Aurelio Galleppini). Edito dalla casa editrice Ediboy in collaborazione con la Daim Press (uno dei tanti marchi dell’editore milanese, da tempo riuniti sotto il nome di Sergio Bonelli Editore).








L'album aveva 383 figurine suddivise in 32 pagine, a loro volta ripartite in varie sezioni dedicate al mondo di Tex. Le figurine riprendevano delle vignette delle serie regolare ed erano state colorate appositamente per l’opera. Più sotto riportiamo un esempio di come si presentava nell’album una stessa pagina con alcune figurine fustellate mancanti e come si presentava invece completa di figurine. I disegni erano di Vincenzo Monti, appartenente allo staff di Aquila della Notte: più avanti vediamo altre pagine complete di fustellati.











Anche l’eroe di Nolitta & Ferri, Zagor, ha avuto nel 1977 il suo album di figurine. Prodotto dalla Casa Editrice Solaris conteneva 320 figurine e anticipava come struttura l’album di Tex, con tre paginoni centrali contenenti bellissime illustrazioni del maestro ligure. Nel 2011, in occasione dei 50 anni dello Spirito con la Scure, è stato dato alle stampe un albo di figurine celebrativo.











Per certi versi simili alle figurine erano il Trastoriello, i Trasferelli, i Calcarelli, etc. Il Trastoriello Mondadori di Tex uscì (in tre titoli - Fort Apache, Assalto alla diligenza e Il campo indiano - che più sotto vedremo tutti) nel 1978, un anno prima quindi dell’album di figurine. Ma il Ranger dell'Arizona creato da Gian Luigi Bonelli, non era l’unico personaggio dei fumetti protagonista di questo gioco, come vediamo sotto in una pubblicità tratta da un Topolino dell’epoca. 







Il Trastoriello era un cartoncino dov'era raffigurato lo scenario spoglio; allegato alla confezione c'era un foglio di trasferelli con personaggi stampati sopra una carta speciale trasparente da applicare tramite pressione (per esempio con una matita) dal retro del disegno, dando così la possibilità al ragazzo di creare la scena che aveva in mente.
















C’era poi anche il Trastoriello settimanale che veniva venduto a 250 lire e che trattava i temi più disparati.





Protagonista del concorrente Calcariello, realizzato dalla Interpress Italia S.R.L, è invece Zagor - negli anni 1977/1978 - con quattro "cartoncini" a lui dedicati. Qua sotto ve li riproduciamo tutti: alcuni anche aperti.











Anche l’eroe creato delle sorelle Giussani per la casa editrice Astorina, Diabolik, fu protagonista di album di figurine e di Calcarelli, tutti memorabilia oggi molto ricercati dai collezionisti.




Chiudiamo con alcuni esempi di un altro prodotto simile, i Trasferelli di Grinta Giochi con il calcio, il "meno gettonato" per noi che sognavamo i fumetti bonelliani, e altri tipi di trasferibili che tra le altre cose riproducevano gli eroi giapponesi in onda.




Filippo Pieri  (fine 3a parte)