mercoledì 27 agosto 2014

MADE IN BONELLI - 2a PARTE - PUBBLICITA' BONELLIANE DI ARMI GIOCATTOLO E ALTRO ANCORA



Le armi giocattolo Edison, Molgora, Romanelli, i proiettori giocattolo della Harbert, Mupi, Gioca e Igc e altro ancora



Immaginate un mondo dove c’è un unico canale che trasmette in bianco-e-nero e i programmi sono confinati nelle ore serali. Dopo il telegiornale i bambini aspettano la pubblicità che ha un suo spazio ben definito con delle reclame prevalentemente umoristiche che durano svariati minuti e piacciono a tutti i consumatori; pubblicità che creano un linguaggio nuovo e slogan che diventeranno d'uso comune.




No, non è lo spunto iniziale di un racconto di fantascienza, ma l'Italia degli anni Settanta. Anche sui 
giornali a fumetti la pubblicità è accattivante e sui periodici come Topolino veniva a volte allegato persino il catalogo giochi di note ditte dell'epoca. Come abbiamo già detto nella puntata precedente, in quegli anni il mondo del West aveva un grandissimo fascino sui bambini e veniva sfruttato in tutti i campi, compreso quello alimentare.




Un settore dove ebbe particolarmente successo fu quello delle armi giocattolo che facevano immaginare ai piccoli uomini di essere veri cowboy del Far West... Armi come con il fucile Geronimo, prodotto dalla Edison Giocattoli, una delle poche ditte del settore arrivate fino ai giorni nostri.




Con un personaggio di grande successo come Tex, venne naturale chiedere alla Bonelli di usare il marchio come testimonial per armi giocattolo. La Molgora, che era molto attiva in questo settore, stando ben attenta a sottolineare come quelle armi non facessero male e potessero essere anche oggetti da collezione, riuscì nel "colpaccio" di aggiudicarsi i diritti.




A noi bonelliani il fucile che più interessa è naturalmente quello di Tex Willer, che veniva pubblicizzato anche sul Topolino della Mondadori (per esempio sul n. 915).




Come succede anche oggi, altre case uscirono subito con il loro fucile TEX, che non aveva nulla a che spartire con l'eroe della casa editrice milanese.




La Molgora, oltre al Winchester di Tex, aveva già un suo vasto assortimento di pistole e fucili.




Gli Indiani erano allora visti come il nemico - e anche nella pubblicità si tendeva a sottolinearlo. Probabilmente per questo motivo nessuno ha mai pensato di creare una "pistola di Zagor", personaggio che anticipò i tempi, con il suo mondo dove tutti gli uomini, grazie anche a lui e al pancione Cico, potevano vivere in armonia.





Oltre al fucile, per essere come Tex, ci voleva pure la cintura con fondina e pistole, anche se il modello uscito sembrava più adatto al carnevale che ad altro!



Il cinturone di Tex uscirà invece molti anni dopo, quando ormai la casa editrice avrà raccolto tutti i suoi antchi marchi editoriali (come CEPIM, Daim Press, etc.) sotto la denominazione comune di Sergio Bonelli Editore.






E anche Dylan Dog ebbe la sua bella cintura in scatola tonda metallica, prodotta dalla Veagroup nel 1994...




Come dicevamo all'inizio, la televisione non era molto diffusa e trasmetteva ben poche cose; ma i ragazzi - nelle loro camerette - potevano godere di un "surrogato", comprando il Minicinex Harbert, come vediamo qua sotto in una pubblicità tratta da Topolino.




Il Minicinex era un proiettore a manovella che riproduceva pellicole in 8 mm, principalmente della Disney, ma uscì anche la versione con Tex.





C'era poi il Festacolor, nato già negli anni Sessanta, un marchingegno in plastica alimentato a batterie che proiettava diapositive su qualsiasi fondale; le diapositive, che raccontavano una breve storia in sette "vignette", erano titolate e montate su cartoncini a striscia; venivano vendute anche a parte, come "ricambi", anche sotto il nome di FestaFilm.




Sempre della harbert era il Fonovideo, in grado di riprodurre anche l'audio, grazie al "discovideo", che associava vinile a diapo.



In seguito altre ditte lanciarono prodotti simili, che tendevano a offrire un prodotto per ragazzi "concorrente" al televisore dei "grandi". La Mupi presentò per esempio il Cinevisor, un visore di filmini in super 8 montati in cassette.





Ecco inoltre la Gioca Royal con il Videomatic e la Igc con il Telemax.





La televisione italiana, che nel 2014 ha compiuto sessant'anni, fin dall'inizio ha avuto nei giochi a quiz alcune fra le trasmissioni più premiate dal pubblico. I quiz, nel corso dei decenni, si sono molto modificati e, pensando ai giocatori, siamo passati da persone super esperte che rispondevano a quesiti impossibili, a gente comune che risponde a domande molto più semplici. Un quiz che ha avuto, e ha tutt'ora, molto successo è L'eredità su Raiuno... dove qualche tempo fa è apparsa una domanda sull'eroe creato da Guido Nolitta e Gallieno Ferri!



A noi la risposta - dove c'è anche lo "zampino" di Moreno Burattini - sembra facilissima... e a voi?



(fine 2a parte) 


domenica 17 agosto 2014

MADE IN BONELLI - 1a PARTE - PUBBLICITA' BONELLIANE DI GIOCATTOLI D'EPOCA E ALTRO ANCORA


La Baravelli, la Clementoni, la Atlantic, la Mattel, la Gig. Il mondo del West e quello dei supereroi... I giochi, i libri e i pupazzi di Tex sui periodici Mondadori...

L’uomo, fin dall’antichità, ha sempre sentito il bisogno di costruirsi i giocattoli e in molti siti archeologici sono stati ritrovati oggetti che possono essere riconducibili a balocchi rudimentali. Secondo lo studioso russo L. S. Vygotskij uno degli aspetti più importanti del gioco è costituito dalla funzione di liberare gli oggetti dal loro potere vincolante. In altre parole, nel gioco il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle cose: un pezzo di legno comincia a essere una spada e un bastone diventa un cavallo. In quegli stessi siti sono stati ritrovati anche oggetti raffiguranti miniature di persone - una sorta quindi di precursori di bambole o action figure. Quest’ultime hanno avuto un rapido successo a partire dal dopoguerra e anche in Italia, con una ditta di giocatoli che ha da sempre incontrato il favore del pubblico: è quella di Luciano Baravelli, più nota semplicemente come Baravelli.
Con l’arrivo dei supereroi della Marvel (pubblicati in quegli anni dalla casa editrice Andrea Corno) e della DC Comics (soprattutto Mondadori, Williams e poi Cenisio), i bambini di allora che fino a quel momento avevano solo sognato le avventure dei loro eroi con i fumetti, potevano finalmente stringerli in mano e creare delle storie "dal vivo”. 





A noi bonelliani i personaggi snodabili che ci hanno fatto più sognare sono naturalmente quelli legati alla casa editrice milanese di Via Buonarroti. I characters che uscirono in pupazzo per la Baravelli furono quelli di Tex Willer e i suoi tre pards - il figlio Kit Willer, il fido compagno Kit Carson e l’indiano Tiger Jack - tutti accessoriati.







Queste pubblicità apparvero su Topolino tra il 1974 e il 1975 facendo diventare l’eroe creato da G.L. Bonelli uno dei regali più ambiti per le feste natalizie del 1974.
Il prodotto fu pubblicizzato anche su altre riviste dell’epoca.



A essere sinceri Tex, a parte l’abbigliamento, era uguale a G.I.Joe, un altro personaggio snodabile che ebbe molto successo... ma nessun bambino, all’epoca, ci fece caso più di tanto! Oggi questi giocattoli vengono venduti in rete a prezzi esorbitanti e sono molto ricercati dai collezionisti.
Sempre su Topolino (sul n. 1044 a pag. 207) troviamo ancora il Ranger pubblicizzare un gioco in scatola della Clementoni che lo vede protagonista di una storia che oggi potrebbe essere ritenuta "politicamente scorretta": l’obbiettivo del gioco è infatti quello di conquistare un accampamento indiano. Al contrario di altri giochi di successo della casa marchigiana, come Sapientino, questo di Tex non è durato fino ai giorni nostri.



Lo stesso gioco di Tex veniva messo in palio, sempre su Topolino, nella rubrica “Se lo sai, rispondi!”  - dove l’eroe di punta della Bonelli veniva definito “un vecchio amico”.




Nel numero successivo di Topolino - il 1045 - veniva inoltre pubblicizzato un volume cartonato di 250 pagine edito dalla Arnoldo Mondadori, Il mio nome è Tex, contenente la ristampa delle avventure di Aquila della Notte originariamente apparsi sui nn. 45, 46, 47 e 48 della serie originale.



In generale il mondo del West affascinava molto i bambini dell’epoca e un po’ tutte le case di giochi di allora cercarono di... cavalcare questo successo!|
Per esempio, su Topolino n. 1006 la Atlantic, ditta italiana produttrice di soldatini in plastica, presentò la serie della Storia del West.



Tra la metà degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta la Atlantic raggiunse un alto grado di popolarità con le sue scatole di soldatini a tema e fu anche citata nel film Le farò da padre con Gigi Proietti.



Su Topolino n. 1071 troviamo invece la pubblicità dei Playmobil distribuiti dalla Gig con la contrapposizione tra "soldato blu" e Indiano.



Mentre su Topolino n. 1076 vengono pubblicizzati “Gli amici del West di Big Jim”, distribuiti da Mattel.




(fine 1a parte)