venerdì 9 dicembre 2016

FUMETTI A COLAZIONE (VI): SACRO/PROFANO vol. 1: INFERNO di Mirka Andolfi

SACRO/PROFANO vol. 1: INFERNO di Mirka AndolfiUNA SEXY COMEDY DI ANGELI E DEMONI

recensione di Andrea Cantucci


L’angelo e il demone protagonisti di questo buffo fumetto sono Angelina e Damiano. La prima è una bella e prosperosa angela ancora vergine (scopriamo qui che non tutti gli angeli sono vergini…!!!) e fa la maestra. Il secondo è un giovane diavolo che canta in un gruppo rock e appena la incontra è impaziente di possederla carnalmente, ma per anni resta a dieta di sole coccole e bacetti, obbligato ad attendere un matrimonio che chissà se e quando avverrà, data l’avversione di lui a tale idea. Dietro l’angelo e il diavolo si celano quindi due teen-ager, con tutte le dinamiche, fisime, difficoltà, voglie, imbarazzi e timori d’un acerbo rapporto di coppia, con lui che pensa solo a quello e lei che lo tiene a distanza rinviando a oltranza il fatidico momento del primo rapporto. È questo l’Inferno del titolo, non dovuto a punizioni divine ma alla castità forzata.


In questa strana coppia si riconosceranno tutti, i ragazzi che a breve vivranno situazioni simili, i giovani che le stanno vivendo e i più maturi che, se non fanno lo gnorri, ricorderanno d’averle vissute tempo fa (o era l’altro ieri?). Le ragazze si identificheranno con la romantica Angelina e i maschi con l’impaziente Damiano.

La testata Sacro/Profano pare riferirsi solo alla “sacralità” del corpo inviolato di Angelina e alla voglia di Damiano di “profanarlo”. L’ambientazione infatti non ha nulla di metafisico o religioso. Coincide col mondo di tutti i giorni, ma tutti i personaggi sono qui rappresentati o come angeli con alette e aureola, o come demoni con coda, corna e orecchie aguzze, senza contare quelli che hanno ali e corna, forse nati da unioni miste.


Non tutti gli apparenti angeli sono però davvero buoni e casti, né tutti i presunti demoni sono dei completi bastardi malvagi. La surreale distinzione tra le due categorie sembra rappresentare solamente le pose, gli atteggiamenti, l’immagine di sé che ognuno si sforza di trasmettere e che non sempre coincide col proprio vero e intimo carattere. Come dire che “l’aureola non fa il santo” e “le corna non fanno il diavolo”.


Ci sono angeli che ostentano buonismo ma sono ipocriti e subdoli (e lussuriosi come ogni sano demone) e diavoli che sotto le arie da duri si rivelano sensibili, comprensivi e pazienti fino al masochismo. È il caso di Damiano che, pur eccitato di continuo dalle forme della sua candida ma provocante Angelina, accetta di aspettare perché, anche se non lo vuole ammettere, è davvero innamorato di lei e non solo del suo corpo.


Nel costante taglio romantico, presente anche nelle situazioni più piccanti, e in certe espressioni “pucciose” dei personaggi, si vede chiaramente il tocco femminile di un’autrice che, in modo leggero e disinvolto, lascia fuori campo i dettagli più erotici ma non risparmia allusioni sessuali spinte nello svolgimento delle sue gag.

A parte il prologo in cui i futuri fidanzatini si incontrano a un concerto e l’epilogo di oltre sette anni dopo in cui sembra arrivino finalmente al dunque, il volume consiste infatti in tavole auto-conclusive, com’è ovvio per un fumetto la cui prima forma è stata quella frammentata e saltuaria di un web-comic. E se quasi ogni volta Damiano tenta di concupire Angelina, è puntualmente sicuro che per quasi tutto il libro andrà in bianco che più bianco non si può, il ché ci fa tifare per lui nonostante l’invidia per quel popo’ di fidanzata che si ritrova.



Il successo di Sacro/Profano è senz’altro meritato. Mirka Andolfo ha avuto un’idea semplice ed efficace e l’ha realizzata con spirito e professionalità, costruendo ogni battuta con una cura che porta implacabilmente a una sorpresa finale tanto scabrosa quanto spassosa. Il limite del suo fumetto sta nel tono leggero che più volte rischia di scadere un po’ nello sdolcinato, ma in genere l’autrice riesce a evitarlo grazie all’ironia e in fondo meglio un umorismo senza pretese che sappia divertire di un’opera troppo ambiziosa mal riuscita. Lo stile grafico tra disneyano e manga e i curatissimi colori digitali da cartoon (si vede che l’autrice ha esordito come colorista) contrastano col tema osé ma sono funzionali alla maliziosa simpatia con cui è sviluppato, sulla falsariga delle disavventure amorose del Rat-Man di Ortolani, della papera Ada di Cavezzali o del Lupo Alberto di Silver, che fuori scena si dà da fare con la gallina Marta senza essersi mai sognato di sposarla.


Che Mirka Andolfo intenda satireggiare i cartoon più infantili è evidente nella letteralmente angelica Holy Kitty, una parodia di Hello Kitty che appare in varie tavole di Sacro/Profano. Ma soprattutto si nota anche qui il piacere liberatorio di inserire in scene da cartoon quello che dai vecchi fumetti per ragazzi era sempre stato escluso, come se la sola idea della sessualità fosse stata appunto chissà quale demone da esorcizzare…

Non conosceremo mai i veri rapporti tra Topolino e Minnie, tra Paperino e Paperina o tra Orazio e Clarabella, ma quelli tra Damiano e Angelina sono molto più evidenti. Non sarebbe una novità se fosse una serie per soli lettori maturi. Si sono viste scene ben più esplicite in strisce comiche porno fin dagli anni ’30, o nei fumetti satirici underground realizzati dagli anni ’60, anche in stile cartoon, da autori di storie più dure e adulte.


Sacro/Profano invece, pur usando un linguaggio a tratti molto diretto, non supera mai certi limiti (spesso il gioco comico consiste nel far sembrare hard ciò che poi si rivela non esserlo) e infatti non è una serie vietata ai minori di 18 anni, anche se non si rivolge certo ai bambini piccoli. La sua impostazione è simile a certi manga, non necessariamente erotici, in cui il tema sessuale si sposa a contesti grafici e narrativi da serie per ragazzi. Tale abbinamento allarga molto il campo dei potenziali lettori e ciò spiega ulteriormente il successo di un libro arrivato a due ristampe solo nel primo anno (potenza delle sante tette di Angelina in copertina…).

Approcci grafici a volte sensibilmente diversi da quello di Mirka Andolfo si possono poi vedere nella galleria di illustrazioni che chiude il volume e in cui una ventina di altri disegnatori, dagli stili più vari, hanno dato le loro personali interpretazioni di Angelina e Damiano, naturalmente sempre all’insegna dell’ironia sexy.


Nonostante la confezione lussuosa, si può fare una piccola critica alle dimensioni ristrette del libro. Le prime tavole di Sacro/Profano hanno per lo più una grafica su quattro strisce e contengono molte vignette, per cui la corposità (è il caso di dirlo) di queste sexy strip fa sì che nel formato all’americana i disegni diventino spesso tanto piccoli da far rischiare ai lettori di finirsi gli occhi… per coglierne tutti i particolari piccanti. È forse per questo che in episodi successivi la grafica è cambiata e ora le pagine contengono meno vignette.

Al volume “Inferno” sono infatti seguiti “Purgatorio” e “Paradiso”, mentre nel quarto, “Nel Nome del Padre”, Angelina e Damiano sono ormai genitori della piccola Eden, che ha preso i cornini dal papà e le alucce dalla mamma. Ma dal secondo libro la Andolfo si avvale di aiuti come Gabriele Bagnoli. Non potrebbe più far tutto da sola visto che, dopo il successo internazionale di Sacro/Profano, in breve ha collaborato con Marvel, DC, Disney e Bonelli (in pratica ogni grosso editore) e ora pubblica con Panini la sua nuova serie “Contro Natura” in cui la maialina Leslie spasima per avere rapporti vietati con un lupo, insomma un altro amore impossibile…


Andrea Cantucci

venerdì 18 novembre 2016

UN NUOVO CASO PER IL PROFESSOR RANTOLO!

Il caso non esiste, e ciò che ci sembra casuale scaturisce dalle fonti più profonde, diceva Friedrich Schiller.

Negli anni 80 per i giovani appassionati di fumetti come me, era difficile reperire informazioni sui fumetti come news, anteprime, interviste etc. in quanto internet era ancora lontana e le fanzine (ovvero le riviste amatoriali specializzate) erano poche.

Come ho raccontato qui il caso volle (ma il caso non esiste) che scoprii la fanzine Collezionare che era la risposta a tutto quello che un giovane nerd come me cercava, compreso il fatto che essendo fatta dalle mie parti era facilmente reperibile.

Tra i tanti collaboratori c’era anche Luciano Costarelli che disegnò tra l'altro, un episodio di Battista il Collezionista, il personaggio di Moreno Burattini che a me piaceva moltissimo e che anni dopo mi sono ritrovato a scrivere per sostituire temporaneamente il suo creatore (qui trovate l'ultima avventura scritta da me e illustrata da Kant).

Battista il Collezionista e la moneta eschimese di Burattini & Costarelli

Il caso però (ma il caso non esiste) mi ha portato tempo dopo a conoscere gli autori di Collezionare e a collaborare con loro, su Dime Press prima e su Dime Web poi. Proprio su i quaderni bonelliani ho ritrovato il magnifico tratto di Costarelli che intanto era tornato a disegnare fantascienza per i testi di Francesco Manetti.

"Che bello sarebbe un giorno poter vedere illustrata da Luciano anche una mia storia!", pensai. Bello ma difficile, in quanto solitamente ci occupiamo di due generi diversi.
E il caso, ancora una volta, (ma il caso non esiste) ha voluto che nelle settimane successive a questa riflessione un mio soggetto per la serie “Un brutto quarto d’horror conil Professor Rantolo” fosse approvato.

Un soggetto un po’ anomalo per me, in quanto era richiesto che avesse delle attinenze horror, genere con il quale non mi ero mai cimentato. Ne è venuta fuori una storia che è più un horror psicologico che un horror splatter, come sono le storie che solitamente compongono la collana.



Costarelli ha accettato con entusiasmo di partecipare a questa avventura e dall’anteprima pubblicata da l'autore milanese sulla sua pagina Facebook credo che stia nascendo una bella storia. E non perchè l'ho scritta io, ma perchè Luciano è proprio bravo, e io non vedo l’ora di ammirarla per intero.
E non è un caso.



giovedì 10 novembre 2016

SBAM! COMICS N°30 ONLINE





E' uscito il numero 30 di Sbam! Comics
scaricabile gratuitamente dal sito con
la parodia bonelliana di Mister No  By Filippo Pieri & Kant.


IN COPERTINA
Abbiamo scelto Invincible come rappresentante di tutti i supereroi né Marvel, né DC, con la nostra intervista esclusiva al disegnatore Ryan Ottley.
Inoltre, incontriamo gli editori italiani di Skybound (saldaPress) e Valiant(Star Comics). E, riguardo gli autori nostrani: le novità proposte da It Comics.

DA LUCCA COMICS 2016
Il nostro reportage fotografico dell’evento, l’incontro col grande Frank Cho, creatore di Liberty Meadows, e l’intervista a Casty, protagonista in Disney e a Palazzo Ducale. Inoltre, news varie provenienti dai padiglioni lucchesi e sparse per le nostre pagine.

ALBI STORICI DA BONELLI
Un periodo molto intenso per via Buonarroti: dall’incontro più o meno virtuale tra Zagor e Dylan Dog (col parere di Burattini e Recchioni) al duecentesimo episodio di Dampyr, all’esordio del Martin Mystère “giovane”.

                                                   


ARRIVA THE PROFESSOR
A colloquio con gli autori di The Professor, la nuovissima serie italiana all’insegna dell’horror gotico che è da poco approdata nei punti vendita di tutta la Penisola.

REVIEWS E MOLTO ALTRO
Sbam-panoramica tra le novità più succose in libreria, edicola e fumetteria, con le nostre recensioni (anche cinematografiche). Inoltre: Wow Spazio Fumetto riscopre il Guido Crepax “extra-Valentina” e… la Monaca di Monza; La Scuola del Fumetto di Milano lancia nuove iniziative; il nostro incontro con Marco “Will” Villa, astro nascente delle Nuvolette italiane… E occhio anche alle news-Flash disseminate per tutta la rivista.

FUMETTI
Le strip del Tarlo, di Federica, di PV, del Pappatacio, di Gatto Pepè e di Kugio&Gina. L’omaggio al grande Bud Spencer di Michele Mori; la satira di Michele Airaghi; le parodie di Pieri&Kant, i cupi Cowboys di Marco Torti e Matteo De Santis; i racconti brevi scritti da Marcello Bondi per le matite di Maria Forleo, Jacopo Maran e Marco Renna.

Tutto questo e molto altro su Sbam! Comics 30.
A lettura ultimata, vi aspettiamo sempre su questo sito, sulla nostra pagina Facebook e su Twitter.

Sbam! a tutti voi!

venerdì 21 ottobre 2016

TORNANO I SOGNI DEI BONELLIANI DI PIERI & FERRETTI

A partire da questo mese, fino alla fine dell'anno i Sogni dei Bonelliani tornano a casa, ovvero su Dime Web. Infatti nel 2012, un mese dopo la nascita di Dime Web, Ferretti e io tornammo a fare fumetti dopo una pausa di quasi 10 anni con la striscia umoristica "I Sogni dei Bonelliani". In questi questi quattro anni il fumetto si è guadagnato una App su Google Play, con la prefazione di Francesco Manetti e la postfazione di Andrea "Kant" Cantucci - oltre a uno spillato cartaceo a tiratura limitata, ormai esaurito. Dal numero 109 di Cartaigienicaweb i "Sogni" si possono leggere anche sulla webzine più longeva della rete e sulla loro versione cartacea "Cartaigienica Book" #1. C'è anche una pagina Facebook e una Twitter che portano il loro nome.
Adesso, con tre strisce inedite, tornano dove tutto è cominciato. Buon divertimento!

giovedì 8 settembre 2016

SBAM! COMICS N°29 ONLINE


E' uscito il numero 29 di Sbam! Comics
scaricabile gratuitamente dal sito con
una storia inedita di Battista il Collezionista di Pieri & Kant.

IN COPERTINA
Tutto sulla saga del giovane Martin Mystère: NON è un reboot, una dimensione alternativa, un prequel, unremake o un ultimate. È lui, proprio lui, il Detective dell’Impossibile, in una miniserie parallela a quella “regolare”. La genesi, i retroscena, le curiosità e le anticipazioni sull’innovativa proposta Bonelli, spiegate dalla viva voce di Giovanni Gualdoni ed Enrico Lotti.

ESORDIENTE MYSTERIOSO
Per la nostra rubrica dedicata agli autori esordienti siamo rimasti ancora un po’ in casa Mystère: perché nello staff dei disegnatori della nuova serie c’è anche Sauro Quaglia.

IL NUOVO COPERTINISTA DI ZAGOR
Sostituire un mostro sacro come Gallieno Ferri sulle cover dello Spirito con la Scure è un’eredità davvero impegnativa. Abbiamo incontrato Alessandro Piccinelli, e con lui anche Moreno Burattini.

MA CHI SONO DAVVERO I POKEMON?
Siete impegnati a correre dietro a Pikachu e soci, ma non vi siete mai chiesti cosa c’è dietro il mondo dei personaggi di Satoshi Tajiri e Ken Sugimori? Ve lo spiega Wow Spazio Fumetto…

BELLISSIME ZOMBIES…
…quelle ideate da Cristina You-Bad-Girl e disegnate da Nik Guerra: a cavallo tra horror ed erotismo.

L’EPOPEA DELLE RIVISTE ANTOLOGICHE
Furoreggiarono soprattutto tra gli anni Ottanta e Novanta per poi sparire nel nulla (sigh…). Ripercorriamo la storia delle riviste-contenitore a tema super-eroico.

REVIEWS E MOLTO ALTRO
Sbam-panoramica tra le novità più succose in libreria, edicola e fumetteria, con le nostre recensioni. E occhio anche alle news-Flash disseminate per tutta la rivista.

FUMETTI
Le strip del Tarlo, di Federica, di PV, del Pappatacio, di Gatto Pepè e di Kugio&Gina. L’umoristico Battista il Collezionistadi Pieri & Kant. Le storie brevi di Perini e Fariello e di Bondi-Imperio-Tamburo. Le vignette grafiche di Dadix e quelle “esistenziali” di Isabella Manfrini.


A lettura ultimata, vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook e su Twitter.

sabato 30 luglio 2016

FUMETTI A COLAZIONE (V): NATHAN NEVER ANNO ZERO n° 1 & 2

NATHAN NEVER ANNO ZERO n° 1-2: 

MUTAZIONI DI FUTURE MEMORIE

Recensione di Andrea Cantucci


Una particolarità della produzione a fumetti statunitense, a partire dagli anni 1980, sono le miniserie, di solito affidate interamente a una singola coppia d’autori e dedicate anche a personaggi famosi e affermati che in tali occasioni possono essere rielaborati con una certa libertà, reinterpretandone anche il passato e le origini, origini notissime ai fan nei tratti essenziali ma suscettibili di approfondimenti che possono conferire a tali storie fondative maggiore ampiezza e spessore. Alcune miniserie del genere, come Batman Anno Uno o Devil: L’Uomo Senza Paura, scritte da Frank Miller, hanno contribuito ad alzare il livello qualitativo dei fumetti seriali del loro paese, diventando nuovi punti di riferimento per gli autori successivi di quei personaggi.



In questo tipo di storie i limiti e gli schemi più o meno prevedibili delle serie regolari possono essere accantonati e il racconto, di cui non è ancora protagonista un vero eroe ma una persona più o meno comune che diventerà quell'eroe solo alla fine, può snodarsi come un romanzo o un film in cui tutto è teoricamente possibile. Benché conoscendo il presente dell’eroe si possano prevedere almeno le conseguenze di ciò che ha vissuto, da certe opere di Alan Moore in poi le nuove origini di un personaggio possono anche stravolgere tutto ciò che credevamo di sapere di lui, modificando radicalmente l’intera interpretazione del suo passato.
Ebbene, sembra che in Italia ci siano voluti trent'anni buoni per capire che questo tipo di approccio poteva funzionare bene anche da noi, con risultati più interessanti dei semplici albi speciali o maxi dai contenuti in fondo spesso simili a quelli degli albi normali, o delle serie giganti o a colori in cui, al di là di una qualità più curata, si punta soprattutto sulla modifica di aspetti formali, come le dimensioni e la grafica degli albi.



Nathan Never Anno Zero (che in pratica sostituisce la serie gigante di cui prosegue la numerazione) è invece una miniserie affine ai normali albi Bonelli per formato e prezzo ma dai contenuti che scavano come non era mai stato fatto prima nel passato di un personaggio. Anche se non viene specificato, la storia dovrebbe iniziare in quell'anno 2082 (della Nuova Datazione) in cui l’allora sergente della polizia metropolitana Nathan Never incontra e affronta per la prima volta lo psicopatico Ned Mace durante un’incursione in un laboratorio clandestino, ripercorrendo quindi anche eventi già apparsi in flashback su Nathan Never n°18 e 19 del 1992. 
Questa nuova più ampia versione del passato del personaggio è stata interamente riscritta con accuratezza e sensibilità noir da Bepi Vigna e disegnata con meticoloso realismo ed efficacissimi chiaroscuri da Roberto De Angelis, due dei veterani della serie. Dal punto di vista grafico è stata ormai quasi del tutto abbandonata la tipica gabbia bonelliana a tre strisce omogenee, con gli ultimi tabù ancora rimasti dell’assenza di vignette inclinate o fuori dai margini. Nonostante ciò sono state citate (e spesso anche migliorate) sequenze e frasi di quei due albi del 1992 che erano stati scritti da Michele Medda e disegnati da Nicola Mari. Sarebbe comprensibile se Vigna e De Angelis avessero voluto semplicemente rielaborarne le scene a modo loro, giusto per non clonarle pedissequamente, ma i cambiamenti apportati vanno ben al di là di un banale lifting. 



Il nuovo racconto inizia subito a svelare insospettati retroscena inediti. L’ambiguo fondatore dell’Agenzia Alfa Edward Reiser entra in ballo prima di quanto si pensasse finora e molti altri elementi subiscono modifiche notevoli. La più evidente è il cambiamento di sesso dell’agente Fredericks che muore durante lo scontro con Ned Mace e la dottoressa Fogg. In origine era una donna, qui è un simpatico omaccione barbuto di nome Tom. Può essere significativo che stavolta Fredericks non sia ucciso da Mace ma dalla Fogg mentre in origine era la poliziotta a sparare alla dottoressa. Tutto fa pensare che si cerchi di mettere il presunto assassino Ned Mace sotto una luce migliore, infatti qui potrebbe uccidere facilmente Nathan ma non lo fa e inoltre questa volta non proferisce minacce verbali e non infierisce su nessun agente, limitandosi a fuggire quasi subito.



Oltre ai tanti ampliamenti e aggiunte, come i primi incontri tra Nathan e il robot Mac e tra Reiser e Sigmund nel n°2, anche le modifiche di certi piccoli dettagli sembrano funzionali a futuri sviluppi o colpi di scena. Per esempio la sequenza in cui la piccola Ann, la figlia di Nathan, chiama i genitori dicendo di aver visto degli unicorni, sostituisce quella del n°18 in cui diceva di aver visto due scoiattoli che poi effettivamente c’erano, mentre sul n°1 di Anno Zero degli unicorni non viene trovata nessuna traccia ma resta comunque il dubbio di che cosa la bambina possa aver visto veramente. Anche la scena in cui Nathan rivede la sua amante, il procuratore Sara McBain, dopo lo scontro con Mace e la Fogg, si svolge in modi e con toni molto diversi.



Il principale mistero che, pur già svelato in parte, dovrebbe esserlo sempre più nei numeri successivi, è la vera natura e lo scopo degli esperimenti compiuti in quei laboratori clandestini e chi in realtà ne tirasse i fili, visto che sul n°18 e 19 il principale responsabile sembrava essere il solo professor Hicks, mentre qui sembrano essere coinvolte molte più persone, a cominciare dal suo assistente Herbert West il cui nome cita apertamente un racconto di Lovecraft e che come tentava di fare il suo omonimo letterario sembra essere in grado di rianimare i morti, ma anche lo stesso Reiser qui è chiaramente fin dall'inizio in combutta con Hicks.



Da come poi il fuggitivo Ned Mace, a questo punto non si sa se colpevole o innocente, sorveglia l’abitazione dei Never, qui opportunamente spostata in mezzo a un bosco, sorge il sospetto che siano ancora da scoprire i veri motivi per cui qualcuno (non si sa più bene chi) abbia massacrato la moglie e rapito la figlia di Nathan. 



Una revisione del caso giungerebbe quanto mai opportuna, visto che in effetti le spiegazioni del racconto originale che imputavano tutto al gesto di un singolo folle, capace di rintracciare non si sa bene come la casa di Nathan dopo averlo incontrato solo per pochi secondi, erano sempre apparse un po’ deboli e scontate. Del resto grazie al fatto che, qui come negli albi originali, l’omicidio della moglie di Nathan non viene mostrato direttamente, gli autori possono facilmente approfittarne per cambiare un bel po’ le carte in tavola riguardo alla dinamica in cui si sarebbe svolto. E sostanzialmente, al di là di certi dettagli che devono per forza essere mantenuti come l’incanutimento dei capelli di Nathan, finiscono in questo modo per reinventare quasi tutto.



Il caso dell’assassinio di Laura Never (ammesso poi che tale assassinio sia davvero avvenuto…), grazie anche a certi arditi escamotage narrativi ormai abbastanza in voga, come la relativa facilità con cui i morti possono essere fatti risorgere e le memorie possono essere parzialmente manipolate, diventa così una sorta di intricato complotto alla Jason Bourne, una storia con molteplici misteri dentro misteri che almeno per ora sta funzionando perfettamente. Gli autori hanno senz’altro già ottenuto uno degli obiettivi principali che stanno a cuore anche e soprattutto agli editori, far venir voglia ai lettori di leggere anche i numeri successivi…


Andrea Cantucci





NATHAN NEVER ANNO ZERO

Miniserie di 6 numeri
Testi: Bepi Vigna
Disegni: Roberto De Angelis
Collana: Nathan Never Gigante n°19/24
Formato: 96 pag. in bianco e nero
Editore: Bonelli
Periodicità: Mensile
Data di uscita: dal Giugno 2016
Prezzo: € 3,50 ad albo



lunedì 18 luglio 2016

IL TESORO DEL RE: I PIRATI DELLA MAGNESIA #2


I Pirati della Magnesia #02 – Il tesoro del Re
Tutto cominciò il giorno in cui Sambukan, il capo dei Pirati della Magnesia, avvertì la sua banda che gli inglesi, capitanati da Lord James Brooke, stavano trasportando il tesoro del Re e poteva essere la giusta occasione per i pirati per combinare qualcosa di buono.
Molti di loro infatti (per non dire tutti) si lamentavano del fatto che da mesi ormai non mettevano a segno un buon colpo e le loro finanze erano così malridotte da non poter comprare neppure le munizioni per le loro pistole. Anche Marianna Kan, la moglie di Sambukan, era delusa da una vita che aveva immaginato diversa, tra lusso e gioielli e pensò che stavolta era la volta buona per riscattarsi da una vita di miseria e privazioni.
Ma sarà davvero così?

È possibile scaricare gratuitamente l’albo dal sito della Libreria Digitale Subaqueo: www.subaqueo.it

martedì 12 luglio 2016

SBAM! COMICS N°28 ONLINE


E' uscito il numero 28 di Sbam! Comics
scaricabile gratuitamente dal sito con
la nostra parodia bonelliana di Nathan Never di Pieri/Piccinini&Kant.




IN COPERTINA: Celebriamo due grandi anniversari del Fumetto italiano con una doppia copertina: il 25° compleanno di Nathan Never e il 30° di Dylan Dog. Ripercorriamo le vicende dei due eroi e ne approfondiamo i retroscena con le nostre interviste a Bepi Vigna, Glauco Guardigli e Giampiero Casertano.

IL RE DEL TERRORE IN MOSTRA: L’estate di Wow Spazio Fumetto a Milano è all’insegna della Storia: la mostra più ampia mai realizzata di tavole originali di Diabolik, dal numero 1 a quello che… non è ancora uscito!

GLI ANIME DI PLAY YAMATO: Il canale video on-demand della Gazzetta dello Sport dedicato al mondo anime unisce i grandi classici con le novità in diretta dal Giappone: abbiamo voluto saperne di più…

ATTENTI A TRIZIA!: L’autore spagnolo Pedro Pérez porta in Italia la sua eroina sexy-umoristica: Trizia. A sua volta… disegnatrice di fumetti!

UN LADRO GENTILUOMO PER AUREA: Per la nostra rubrica dedicata ai giovani autori, ecco Antonio Russo Tantaro con il suo personaggio realizzato perSkorpio.

TRA LA PAROLA E L’IMMAGINE: Denise Sarrecchia ci conduce in un viaggio tra le illustrazioni dei classici della letteratura per ragazzi.

REVIEWS E MOLTO ALTRO: Sbam-carrellata delle novità più succose in libreria, edicola e fumetteria, con le nostre recensioni. Inoltre su queste pagine: grandi classici per l’estate, le news-Flash da edicola e libreria e anche 3-domande-3 al volo al grande Angelo Stano.



FUMETTI; Le strip del Tarlo, di Pieri, Piccinini & Kant, di Federica, di PV, del Pappatacio, di Gatto Pepè e di Kugio&Gina. Il manga di Sabrina Sala. Le storie brevi di Davide Percoco e del duo Simone Di Matteo-Giorgia Lungarella e gli Intrugli di Antonio Littarru.

A lettura ultimata, vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook e su Twitter.

giovedì 30 giugno 2016

FUMETTI A COLAZIONE (IV): DODICI DI ZEROCALCARE


QUARTIERE INVIVIBILE, CAUSA ZOMBI…

Recensione di Andrea Cantucci


“Dodici” è il quarto libro a fumetti di Michele Rech, in arte Zerocalcare, che con lo stesso nome si ritrae nel protagonista delle sue storie. Il titolo si riferisce all’ora fatidica in cui Zerocalcare, che in questa storia resta abbastanza in disparte, non può rispondere a una chiamata dei suoi amici (il caustico Secco, la bellicosa Katja e l’erotomane Cinghiale), essendo caduto in coma per motivi che saranno chiariti alla fine. La vicenda si svolge in una situazione parodistica per cui si sono trasformati in Zombi quasi tutti gli abitanti di Rebibbia, il quartiere della capitale in cui vive sia lo Zerocalcare in carne e ossa che il suo corrispettivo di carta.



Il chiaro riferimento è ai classici horror cinematografici diretti da George Romero, ma soprattutto alla serie che ha rilanciato il genere, “The Walking Dead”, creata a fumetti da Robert Kirkman e poi trasferita sul piccolo schermo, tanto che nel libro di Zerocalcare non mancano le dirette citazioni a questa serie TV.



Tra le altre fiction qui rivisitate in modo più o meno parodistico ci sono anche due serie animate come Ken il Guerriero (tratta dal manga di successo “Ken del Nord-Est” di Buronson e Hara) e Peppa Pig, vissute come vere filosofie di vita rispettivamente dal Secco e da Katja, che ne traggono due ideologie opposte, l’una basata su stoicismo e sacrificio e l’altra sulla cooperazione. E qui non si sa se fare i complimenti all’autore per il fine acume capace di leggere elevati contenuti in due cartoon agli antipodi ma entrambi in fondo abbastanza scontati, o mettersi le mani nei capelli per la quasi totale assenza di riferimenti culturali (e fumettistici) decenti tra le nuove generazioni, di cui anche il poco più che trentenne Rech fa parte…
Ma Zerocalcare ha ragione a notare scherzosamente come i cartoon possano veicolare certi messaggi quanto e meglio dei media tradizionali e se parla di cose simili, e non di opere più serie o intellettuali, è perché condivide l’immaginario del suo pubblico e sa istintivamente quali citazioni possa immediatamente recepire.



Se Zerocalcare ha un merito, è proprio di far riavvicinare alla lettura dei fumetti le ultime generazioni, più abituate a usare videogiochi, computer e Internet che media cartacei. È a loro che Zerocalcare si rivolge ed è il loro mondo che mette in scena, con tanto di gergo romanesco attuale e l’aggiunta di elementi fantastici di moda, in questo caso gli zombi. È naturale che i più giovani vi si riconoscano e si divertano alle sue battute, mentre chi ha superato gli ‘anta difficilmente potrà trovarsi a proprio agio con le sue storie, il suo linguaggio e il suo stile grafico, che del resto non sarebbe da solo abbastanza elaborato da giustificarne il successo.


In “Dodici” l’autore tenta di costruire una storia basata sul montaggio di scene diverse alternate a continui flashback, per di più non visti in successione cronologica ma in ordine del tutto rimescolato, un po’ alla “Pulp Fiction” per intendersi. Solo che qui i personaggi sono quasi sempre gli stessi visti in vari momenti passati e presenti della stessa giornata e la successione delle scene finisce così per essere abbastanza confusa, nonostante le indicazioni dell’autore che per fortuna permettono poi di rileggere la storia nell’ordine giusto.



Il presente è contraddistinto da pagine in bianco e nero con toni di grigi (in cui l’uso del rosso è limitato al sangue e alle lingue dei personaggi), forse anche perché vi si svolgono la maggior parte degli scontri tra il Secco, Katja e gli zombi, per cui l’estetica da pellicola d’epoca può richiamare quella del film di Romero del 1968 “La Notte di Morti Viventi”, che è il vero capostipite del genere. I flashback sono invece rappresentati da pagine a colori, con l’ora in cui si svolgono indicata da un quadrante d’orologio nella prima vignetta.



Dalla storia si deduce che le scene del presente si svolgono dalle 17 in poi, ma il fatto che in queste non sia mai riportata l’ora precisa contribuisce a rendere la successione degli eventi poco chiara alla prima lettura. Sarebbe risultato tutto più comprensibile se l’ora fosse stata indicata in tutte le scene o se i due filoni, del presente e dei flashback, si fossero svolti entrambi in successione più o meno cronologica al loro interno.
Per complicare ulteriormente le cose, a queste due serie di scene si alternano anche tre pagine dai toni blu, che alla fine si collegheranno al resto, il cui protagonista sembra essere un esattore (una sorta di tentativo di satira che però non c’entra molto con la storia principale…), e soprattutto sei pagine ben più interessanti dallo sfondo dapprima nero e poi beige che si svolgono del tutto fuori dal tempo, in cui sono riportati i pensieri di Zerocalcare mentre è in coma. In quelle sei pagine, senz’altro le migliori e le più sentite del libro, troviamo ironiche riflessioni personali a ruota libera sulla vita a Rebibbia e su come l’essere diventati a tutti gli effetti degli zombi non abbia poi mutato più di tanto le condizioni degli abitanti e il ritmo della loro vita.





Qui l’autore ha perso l’occasione di creare qualcosa di un livello un po’ più alto. La storia poteva risultare molto più originale se quelle pagine coi suoi pensieri “in coma” fossero state di più, magari inserendole con più precisione in momenti particolari della lotta contro gli zombi, attraverso passaggi analogici più stringenti. 
Il montaggio analogico tra una scena e l’altra invece qui manca quasi del tutto (con un paio di eccezioni), mentre in una storia con continue scene alternate sarebbe stato un accorgimento essenziale da usare con regolarità. Se lo Zerocalcare in coma avesse narrato le storie di personaggi precisi, visti subito prima o subito dopo anche come zombi, poteva creare esilaranti effetti comici e rendere la storia leggibile su più livelli…



Forse l’autore non ha avuto il coraggio di osare, preferendo assecondare il suo pubblico dandogli più o meno ciò che si poteva aspettare: una storia scritta e disegnata con verve caustica e simpatia romanesca (con più istinto che cura, insomma…), e con qualche scena moderatamente espressiva o dinamica nei limiti delle sue capacità, ma di un livello che alla fine non supera la qualità media di una produzione umoristica mainstream.



Eppure Zerocalcare, per la sensibilità e sincerità dimostrate in quelle sei tavole in cui si finge in coma, paragonabili alle pagine di un Igort o di un Gipi per la qualità artistica tra stile letterario e illustrazione, dimostra di poter realizzare cose di gran lunga migliori. In qualche modo ci sta già provando col suo ultimo libro uscito, “Kobane Calling”, ambientato nell’omonima città curda che ha resistito all’avanzata dell’ISIS e che Michele Rech ha realmente visitato, realizzando una sorta di reportage fumettistico dal Medio Oriente uscito in anteprima sulla rivista “Internazionale” dal gennaio 2015 e ora raccolto in volume. Gli auguriamo quindi di crescere sempre di più artisticamente senza smettere di divertirsi e di riuscire a far sempre meglio…




Andrea Cantucci






DODICI

Testi e disegni: Zerocalcare
Formato: 96 pagine a colori e bianco e nero
Editore: Bao
Data di uscita: Settembre 2013

Prezzo: € 13,00

domenica 12 giugno 2016

CARTAIGIENICAWEB #112 ONLINE






È uscito il n. 112 di Cartaigienica WebZine con I SOGNI DEI BONELLIANI di Ferretti & Pieri
Un nuovo numero zeppo di vignette, strisce, pezzi e tutti i consueti contributi che nel tempo hanno reso sempre più fondamentale Cartaigienicaweb, la webzine più longeva della rete. Come sempre, tutto gratis!

In questo numero: Copertina di Mario Airaghi, Il DIDIETRO della copertina di Bise, CRYX HOME di Cryx, IL GIARDINO FILOSOFICO di Spina, SATIRIX di Darix, PENSIERACCI E PENSIERINI di Ignant, FLORA CAUSTICA di Massy, VITA DI ROUGE di Rouge, LURKO IL PORCO MANNARO di FAM, “Sciami di scintille zingare” di Kurtz, MEGLIO L’ERGASTOLO di Piccinini e Pieri, Mr. SMUT di Faz & Stefanni, SATIRA N’Euro Deficiente di Airaghi, VIGNETTAZZE di Marc’Arioli, GAVASHOW di Gava, L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLO SFINTERE di Lupini, VIGNETTE SPARSE di Ivan Annibali, “FUSI” di testa di Marco Fusi, GLMART, I SOGNI DEI BONELLIANI di Filippo Pieri, PULCI di Cardinali, AMERICAN GIAGUARO di Pieri e Kant, CARTOONS di Kothra, EGGS di Pieri e Kant, DITTA MATTIOLI GOVY di Emiliano Mattioli, e con il prezioso contributo di Gianfalco, Kotrha.


martedì 31 maggio 2016

FUMETTI A COLAZIONE (III): L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE di Cryx

L’EVOLUZIONE DELLA SPECIE di Cryx
OVVERO LA BUFFA CRISI DELLA MUTAZIONE INFORMATICA UMANA

Recensione di Andrea Cantucci


I fumetti autobiografici che al tempo stesso raccontano i mutamenti della società non sono una cosa nuova. Si tratta di un filone inaugurato con spietato sarcasmo auto-ironico da Robert Crumb e che oggi prosegue in romanzi a fumetti anche di autori italiani, come Gipi o Davide Reviati. La storia “L’Evoluzione della Specie” del fiorentino Cristiano Corsani, in arte Cryx, raccolta in volume cartaceo dalle Edizioni Periscopio subito dopo essere uscita a puntate su Internet, rispetto ai precedenti suddetti ha evidentemente minori ambizioni poetiche ma anche per questo si presta a una lettura molto più leggera, disimpegnata e divertente.



In cento pagine divise in tredici brevi capitoli e un fulminante epilogo, Cryx, che appartiene alla generazione degli attuali ultraquarantenni, racconta con simpatica auto-ironia la sua vita di precoce appassionato di informatica, che, dopo averne fatto bene o male il proprio lavoro, giunge a un tardivo rigetto verso la tecnologia, anche per la sempre più rapida evoluzione digitale degli ultimi anni, che oltre a enormi possibilità e vantaggi porta con sé anche qualche evidente rischio di progressiva alienazione rispetto al mondo reale.



Visto che di episodio in episodio vengono in pratica riassunti i primi quarantasei anni dell’autore, questo di Cryx va senz’altro considerato a sua volta come un vero e proprio romanzo a fumetti (o graphic novel come si dice negli USA…). La principale ragione di interesse del libro sta nel fatto di essere riuscito a esprimere scherzosamente, attraverso personali disavventure informatiche e non, anche l’evoluzione di un’intera società, irreversibilmente trasformata dagli ormai irrinunciabili rapporti quotidiani con le nuove tecnologie.



La cosiddetta evoluzione della specie umana qui non consiste in mutazioni fisiche o in progressi cognitivi, ma nel passare dai dischi in vinile alle musicassette, dal cinema ai videoregistratori, dai primi personal computer ai portatili, dai primi programmi in basic a Internet, dai telefoni fissi ai cellulari, dai pc con tavoletta grafica alle postazioni da disegno digitali (che ancora non tutti possono permettersi…). Insomma si tratta di una continua e incalzante evoluzione dei soli mezzi elettronici, ma con cui è sempre più difficile stare al passo.



I limiti delle nostre capacità di adattamento e il conseguente amore/odio verso il progresso tecnico sono ben sintetizzati, a metà del libro, da una lunga e scherzosa citazione dello scrittore di fantascienza Douglas Adams: “Tutto quello che si trova nel mondo alla tua nascita è dato per scontato. Tutto quello che viene inventato tra la tua nascita e i tuoi trent’anni è incredibilmente vitale e creativo (…). Tutto quello che viene inventato dopo i tuoi trent’anni è un’offesa all’ordine naturale delle cose (…). ” In questo crescendo inevitabilmente negativo si svolgono i vari momenti della vita di Cryx, ma anche di tutti noi, man mano che invecchiamo sempre meno capaci di adattarci a un mondo che al contrario cambia sempre più velocemente.



È facile identificarsi con l’autore-protagonista de “L’Evoluzione della Specie”, non solo per coloro che sono stati spesso etichettati come nerd, quelli insomma che hanno sempre passato gran parte del loro tempo tra computers e videogiochi, ma anche per tutti gli altri. Infatti lo spietato avanzare del progresso, che ci rende la vita al tempo stesso più facile e più complicata, sta ormai costringendo una consistente parte dell’Umanità a vivere sempre di più nel mondo virtuale condiviso e sempre di meno in quello fisico reale. Così si possono creare anche delle situazioni paradossali, come la fantomatica ricerca in rete di possibili partner sessuali da parte di chi ha ben poche altre occasioni di conoscere persone dell’altro sesso, una ricerca i cui ovvi rischi sono qui ben evidenziati con la stessa sdrammatizzante verve umoristica che permea tutto il volume.



Pur senza mai rappresentare nulla di troppo spinto o esplicito, a quanto pare Cryx non teme di mettere in piazza con le opportune esagerazioni caricaturali tutto quello che può far ridere della sua vita privata, in cui possiamo facilmente vedere riflessa quella ormai altrettanto paradossale e un po’ alienata di quasi tutti noi.

Dopo aver descritto le sue prime esperienze amorose, con una ragazzina con cui non poteva funzionare visto che lei odiava i videogiochi, l’unica cosa che l’autore sceglie legittimamente di omettere e tenersi solo per sé è l’evoluzione del rapporto sentimentale con colei che diventa sua moglie e che gli dà tre figlie. Tale svolta nella sua vita di giovane nerd, come sempre succede, lo costringe al compromesso di un lavoro che non è proprio quello che avrebbe voluto fare, un altro elemento che contribuisce a portarlo alla sua ribellione almeno teorica e parziale contro la tecnologia e al suo tardivo ritorno alla passione del disegno e dei fumetti.



Possiamo quindi dire che non tutto il male viene per nuocere. Se Cryx non avesse vissuto tanti guai che premevano in lui per essere raccontati e se non avesse avuto una sua crisi di motivazione da superare, non avremmo mai potuto divertirci a leggere il suo “L’Evoluzione della Specie”, che forse non entrerà proprio nell’Olimpo dei massimi fumetti di tutti i tempi ma nel suo piccolo è un’opera comica molto ben riuscita e che soprattutto appare davvero sincera, in un’epoca in cui tanti si immergono nelle fiction per dimenticare le proprie frustrazioni quotidiane, senza riuscire a guardarle in faccia e ad affrontarle come fa Cryx. Oltre a farci sorridere dei suoi guai, tra una scena fantozziana e l’altra riesce quindi anche a farci riflettere un po’ su noi stessi e sulla direzione che come specie stiamo dando alla nostra cosiddetta evoluzione, benché, come l’autore ammette nella postfazione, abbia proceduto un po’ a braccio e senza una sceneggiatura ben precisa.


Andrea Cantucci

giovedì 19 maggio 2016

SBAM! COMICS N°27 ONLINE



E' uscito il numero 27 di Sbam! Comics
scaricabile gratuitamente dal sito con
la nostra parodia bonelliana di Nick Raider di Pieri & Kant.
IN COPERTINA: Per i divoratori di Fumetto all’occidentale, il mondo del Manga risulta spesso indigesto. Ecco perché, volendo andare oltre i luoghi comuni, abbiamo approfondito il tema con vari esperti del settore: Nicola Ronci (Accademia Europea di Manga), Tacchan (AnimeClick), Claudia Bovini (Star Comics), Tatsuya Ihara (mangaka giapponese), Sabrina Sala (autrice della nostra copertina) e i ragazzi degli staff di BeArt Studio e Kasaobake. Scopriamo con loro se dall’incontro (o scontro?) del Fumetto occidentale col Manga giapponese potrà nascere il vero Fumetto del futuro…
LA NUOVISSIMA MARVEL: Dalle ceneri di Battleworld, il pianeta creato e governato dal Dottor Destino, è nato il Nuovissimo Universo Marvel: incontriamo Nicola Peruzzi, coordinatore editoriale di Panini Comics, per saperne di più.

TRA SUPERMAN E PAPERINO… Il maestro Marco Rota ci ha aperto i suoi archivi: ripercorriamo con lui mezzo secolo di carriera tra le Nuvole Parlanti.
QUEI PAPERI CON SUPER-PROBLEMI… Per la nostra rubrica dedicata ai giovani autori, ecco Marco e Giulio Rincione con i loro complicati pennuti…
REVIEWS Solita Sbam-carrellata tra le novità più succose in libreria, edicola e fumetteria, con le nostre recensioni. E tra le pagine della rivista, qua e là fanno capolino anche le rece-Flash: non perdetele!
FUMETTI: Le strip del Tarlo, di Pieri & Kant, di Federica, di PV e di Gatto Pepè. Le storie brevi di Marcello Bondi, Nico Tamburo e Manuela Bassu Lebrino. Il pappatacio di Joseph Beccaglia. Il ritorno del Monaco di Gianluca Testaverde. Le strip romantiche di Jane Fade Merrick.
INOLTRE…Il primo lustro di Wow Spazio Fumetto, il nostro parere sugli ultimi cinecomics, il ritorno di Big Robot, i consigli di lettura extra-fumetto, curiosità assortite…


A lettura ultimata, vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook e su Twitter.